L'irruzione artica di fine inverno 04/05.


Prologo.

L'inverno 2004/05 è stato caratterizzato da lunghe fasi di siccità, soprattutto a gennaio, mese in cui non è caduto a Villanova Canavese un solo mm. Sono mancate consistenti precipitazioni autunnali, sia in pianura che in quota, se si eccettua qualche debole perturbazione ad inizio e metà novembre. Dicembre scorre all'insegna della siccità e delle temperature non troppo basse (minima mensile -7.5° il 23). Unico evento degno di nota è la nevicata del 26 dicembre (5cm di neve umida) seguita da pioggia (33 mm). Gennaio, come detto, è assolutamente siccitoso e contrassegnato dalla tempesta di föhn più intensa degli ultimi dieci anni. Verso fine mese si assiste ad un raffreddamento più consistente, con minime che si spingono intorno ai -10.8° il giorno 30. Febbraio comincia con correnti da est fredde, ma a metà mese si ripresenta il föhn anche se non intenso come l'episodio del 21 gennaio. Il 20 febbraio un primo impulso freddo da est apporta una breve nevicata che lascia al suolo 2 cm di neve farinosa. Il 26 febbraio, finalmente, siamo alle soglie di un evento che lascerà il segno.


L'irruzione siberiana del 27 febbraio.

All'alba del 27 febbraio il cielo è sereno, ma tutti i modelli di previsione segnalano l'entrata di un fronte freddo da est, nord-est per il tardo pomeriggio-notte. Durante il giorno si assiste difatti all'aumento della nuvolosità bassa e stratificata da est. Alle 16.30 il cielo si presenta nuvoloso, la temperatura è di +4.8°. Scende rapidamente, alle 19 si registrano +1.0°.

Analisi al suolo, 27 febbraio 2005. (fonte:wetterzentrale)

Temperature a 850 hPa, 27 febbraio 2005. (fonte:wetterzentrale)

Verso le 20 cadono i primi timidi fiocchi, con +0.2°. Il vento è debole da est nord est, ma presto rinforza e si scatena una piccola bufera, facendo crollare la temperatura a -0.7°. Alle 21.45 al suolo si misurano 1.5 cm. Segue una temporanea attenuazione, ma dalle 22.50 la precipitazione si intensifica e la temperatura scende a -1.3°. La visibilità è ridotta.

Nella notte la nevicata prosegue a fasi alterne (ore 2: 7 cm al suolo, -1.7°), ma è verso mattina, con l'entrata vera e propria del fronte, che si accentuano i fenomeni. Infatti il fronte polare si addossa alla fascia prealpina accentuando lo stau. Le correnti al suolo piegano leggermente da sud est. Alle 6 al suolo vi sono già 10 cm, la temperatura è crollata a -3.0°. Poco dopo comincia una vera e propria bufera, con fenomeni di scaccianeve. Alle 7.10 al suolo si misurano 15 cm, alle 8.10 addirittura 20. Al culmine della tormenta, alle 9.30, la temperatura è scesa a -3.5°, al suolo si misurano 24 cm di neve farinosissima.

Analisi al suolo, 28 febbraio 2005. (fonte:wetterzentrale)

Il paesaggio è siberiano: raffiche di vento da SE a NNE, a W, neve orizzontale, scaccianeve basso e dai tetti. La precipitazione e la nuvolosità vanno poi attenuandosi, fino ad esaurirsi del tutto verso fine mattinata. Alle 19 il cielo è sereno e la temperatura comincia un crollo verticale:  -7.3° alle 19, -8.2° alle 19.30, -9.3° alle 20.00, -10.8° alle 20.45.

temperature a 850 hPa, 28 febbraio 2005. (fonte:wetterzentrale)

Alle 21.15 si registrano ben -11.4°. E' già crollato il record di minima mensile per febbraio da inizio osservazioni. Ma il meglio deve ancora arrivare.

Verso il 2 marzo 2005: record storico di temperatura minima.

La notte tra il 28 febbraio e il 1° marzo 2005 è la più fredda dell'inverno, ma alcuni banchi di nubi in arrivo a est nord est inibiscono il calo. Alle 4.45 del giorno 1 il cielo è nuovamente coperto, la temperatura è di -6.7° e nevica fine. Un altro debole impulso da est sta provocando fenomeni da stau su tutta la fascia prealpina torinese. Viene cumulato un altro cm. Alle 6.45 il cielo è ancora nuvoloso, ma la temperatura è scesa a -8.4°. La giornata è fredda, una delle più fredde dell'inverno, con massima a +1.3°. Alle 19 il cielo è poco nuvoloso

Analisi al suolo, 2 marzo 2005. (fonte:wetterzentrale)

Si assiste quindi ad un nuovo tracollo termico, questa volta si batterà ogni record da inizio osservazioni. Alle 21.15 siamo a -11.3°, alle 22 a -12.3°, alle 2 del 2 marzo si toccano i -14.2°. Al suolo la copertura nevosa è ovviamente continua: 17 cm all'ombra, da 7 a 12 al sole.

Temperature a 850 hPa, 2 marzo 2005. (fonte:wetterzentrale)

Il mattino del 2 marzo è polare: alle 7.15 si registrano -15.°, la minima, di pochi minuti prima, è di -15.3°. Un valore del tutto eccezionale per il periodo. Che non ha precedenti negli ultimi dieci anni. E' il colpo finale di un inverno che non aveva riservato grandi emozioni fino a questo momento. Durante il giorno la temperatura risale fino a +4.3°. Il giorno sucessivo la minima è ancora notevole, -10.5°, e un nuovo impulso freddo apporta 2 cm di neve. Nei giorni successivi le temperature gradualmente risalgono (-9.2° il giorno 4, -6.6° il giorno 5), ma le minime si mantengono rigide fino al 15 marzo, quando risalgono sopra lo zero. La neve al suolo resiste fino al 7 marzo. Anche le temperature diurne risalgono, fin oltre la media, arrivando il giorno 20 marzo a toccare i +26.0°! Da -15.3° a +26.0° in meno di 20 giorni: il marzo 2005 sarà sicuramente ricordato a lungo per i suoi eccessi.

Anomalie termiche del periodo dal 27 febbraio al 5 marzo 2005. (fonte:NOOA)

Album fotografico.


01. 02. 03. 04. 05.


01 - 02. L'inizio della nevicata, la sera del 27 febbraio.

03 - 04 - 05. 28 febbraio, mattina.


06. 07. 08. 09. 10.

11. 12. 13. 14. 15.

16. 17. 18. 19.


Momenti della nevicata.


20. 21. 22.


Effetto blizzard: la neve viene sollevata dai tetti.


23. 24. 25.


L'alba del 1° marzo.


26. 27. 28.


La gelida alba del 2 marzo 2005: -15.3°


29. 30. 31.


No comment....


Scarica il filmato della nevicata!


Maggio 2005.

 

 

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