Scialpinismo

 

Grand Aiguille Rousse 3482 m
 

 

 
Info gita  
Partenza: Diga Lago Serrù 2275 m
Tempo di salita: 4 h 30 m
Dislivello: 1240 m
Difficoltà: BSA (ramponi, piccozza, corda utile a volte)
Esposizione E, NE
Periodo: maggio - giugno

 

12 giugno 2005
La Grand Aiguille Rousse è la meta più ambita dagli sci alpinisti nella zona del Nivolet. E' una bella salita, non banale, in ambiente d'altra montagna. L'itinerario sale dal pian Ballotta, supera il ripido canale del passo della Vacca (valutare le condizioni della neve..) e prosegue in versante francese attraverso il Glacier de la Vache, che presenta crepacci nel senso di marcia (onde evitare rimorsi meglio legarsi), raggiunge la cresta tra la Petit e la Grand Aiguille Rousse e per cresta, a volte povera di neve, arriva in vetta. La discesa è bellissima, anche se presenta un breve tratto da risalire sul ghiacciaio.

 

E anche la stagione 2004/2005 volge al termine. La scelta per l'ultima gita della stagione, la numero 25, cade su un sogno che accarezzavo da anni, la Grand Aiguille Rousse. Breve giro di e-mail e sms, e il gruppo (4 persone) è completo.

       

Immagini dell'alba, dal lago Serrù.

La sveglia è impietosa, alle 3.15, ma tanto già alle 2.35 ero sveglio...recuperati i soci a Cuorgnè alle 4.30 ripartiamo alla volta del Serrù. In pianura il cielo era nuvoloso, in quota invece in vento da nord-ovest trascina stratocumuli che si impigliavano intorno alle vette.
 

       

A sinistra: arrivo al rifugio Ballotta.

Al centro: il tratto attrezzato sopra il rifugio.

A destra: il sole ci raggiunge sul tratto attrezzato.


Partiamo alle 5.50 da quota 2300, per un sentiero a mezzacosta, con un breve tratto attrezzato, arriviamo al rifugio Ballotta. Oltre il rifugio ci dobbiamo arrampicare per il sentiero attrezzato con scalette e funi che supera il ripidissimo costolone roccioso (un divertimento, specie in discesa, con gli sci sullo zaino...). Usciamo quindi al pian della Ballotta, dove comincia la neve, molto lavorata dalla pioggia e dal rigelo degli ultimi tempi.
 

       

A sinistra: primo tratto di salita del canale del passo della Vacca.

Al centro: il traverso al termine del canale.

A destra: arrivo al passo della Vacca.


In breve ci portiamo nel ripido canale che porta al Passo della Vacca. Dobbiamo mettere i coltelli, nonostante il sole stia già ammorbidendo la neve, essendo esposto ad est. Un po di suspence sul traverso prima degli ultimi pendii che portano al passo, dove tira un vento forte e gelido da nord ovest. I soci sono dubbiosi, anche sul versante francese è un mare di cumuli. E infatti Alex ed Enrico (www.lafiocavenmola.it) fanno ammutinamento e si dirigono verso la più vicina Cima d'Oin. Il buon Davide invece decide dei venire con me verso l'Aiguille Rousse. Attraversiamo  il ghiacciaio perdendo poi un po' di quota, per superare uno sperone roccioso che divide in due il Glacier de la Vache.
 

       

A sinistra: I due ammutinati si dirigono alla vicina Cima d'Oin.

Al centro: il ghiacciao da percorrere.

A destra: Davide scruta il tempo...


Preferiamo legarci, visto che i crepacci ci sono, sono nel senso di marcia e sono belli grossi. Con un lungo giro per evitare la seraccata centrale, ci alziamo sulla parte destra del ghiacciaio delle Sources d'Isere e con un lungo traverso, al di sopra dei crepi, arriviamo al colletto tra la Grand e la Petit Aiguille Rousse. Risalendo la dorsale parzialmente nevosa, Davide decide di lasciare gli sci. Io proseguoi imperterrito sci ai piedi, togliendoli solo una volta, fino a pochi metri dalla vetta. Bel panorama e finalmente dopo tre anni che sogno questa montagna ci sono sopra!
 

       

A sinistra: io sul ghiacciaio.

Al centro: il tratto finale del ghiacciaio, verso il colletto tra le due Aiguille.

A destra: Davide impegnato in un punto e virgola.


Un po' di foto e poi è ora di scendere. Recupero gli sci, metto la sciolina e sono pronto. La discesa della lingua di neve della dorsale non è il massimo. La neve è grottoluta e ancora dura, e non vorrei finire giù per la parete sud-ovest. Raggiungo Davide, poi dal colletto il giù va meglio. Non scendiamo troppo disinvolti, perchè su questo ghiacciaio i crepacci ci sono...
Superata la zona critica, ci lasciamo andare, la neve era ottima e il pendio a pendenza ideale, sui 30°-35°. Bellissimo. Noiosa la leggera risalita a metà ghiacciaio e poi giù verso il passo della Vacca, su un firn spettacolare.

       

A sinistra: la dorsale finale.

Al centro: Davide in cresta.

A destra: nei pressi della vetta.

       

A sinistra: discesa del tratto più ripido e bello del ghiacciaio.

Al centro: curvando sotto il passo della Vacca.

A destra: il canale del passo.


La discesa dal passo della vacca è bellissima. Pendio ripidissimo (35°), neve morbidissima, che ti accompagna nelle curve e ti sembra di danzare...bellissima...poi la neve si fa più marcia, si sprofondava tanto, ma ormai siamo quasi al piano...

E spingendo un po' finisco per arenarmi sul bordo del rio del Pian della Ballotta...sgancio gli attacchi e mi guardo indietro..le nostre tracce! E penso che questa è l'ultima sciata della stagione..

       

A sinistra: in vista del Pian Ballotta.

Al centro: Davide osserva soddisfatto le nostre curve.

A destra: la comitiva lascia il Pian Ballotta.


Raggiungiamo i due ammutinati distesi sul prato al sole e si fa pranzo, accompagnato dal dolcetto del monferrato...

Poi è ora di scendere. la ferrata non è divertente, con gli scarponi da sci, gli sci nello zaino e senza assicurazioni...sosta per bere al rifugio e poi il lungo sentiero a mezzacosta, ormai tra i prati verdissimi e i fiori, e il profumo d'estate. Eh sì, il profumo d'estate è veramente forte oggi...ma sono contentissimo, dopo una sciata così, l'ultima della stagione, una grande montagna e una grande salita. forse è tempo di rimettere gli scarponi e tornare a camminare per sentieri...

La birrona gelata con i soci di gita, al Moretti di Ceresole, di fronte al sole e alle Levanne,  è il degno suggello finale per rendere la giornata davvero indimenticabile!

       

A sinistra: discesa del tratto attrezzato sopra il rifugio Ballotta.

Al centro: immagine emblematica di fine stagione.

A destra: tra i prati verdi e fioriti, è finita la stagione di scialpinismo 2004/2005.

Che dire? Una gran discesa, spettacolare, una giornata splendida e relativa cottura totale del viso, il sole a 4000 metri difficilmente perdona…Anche il Breithorn Centrale con gli sci è andato, avanti il prossimo..

 

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