Scialpinismo

 

Breithorn Occidentale 4165 m
 

 

 
Info gita  
Partenza: Plateau Rosà 3470 m
Tempo di salita: 2 h 30 m - 3 h
Dislivello: 685 m
Difficoltà: MSA
Esposizione S
Periodo: marzo - maggio

 

04 aprile 2004
Il Breithorn Occidentale è uno dei quattromila sciistici più frequentati per la sua facilità tecnica e per la comodità della funivia che permette di partire da 3500 m di quota. Bisogna considerare, ovviamente, che effettuando la gita in giornata si potrebbero avere problemi di acclimatamento, per cui è bene saper ascoltare il proprio organismo...La cresta finale è da percorrere con attenzione, sono indispensabili corda, piccozza e ramponi.

 

Scialpinismo a quota 4000, a portata di gamba. Fa un certo effetto arrivare al piazzale delle funivie di Cervinia, una domenica d’inizio aprile, tra il caos dei “pistard” e gli olezzi dei gas di scarico.

In notevole ritardo, per via del caffè che ci siamo concessi a Valtournanche, indossiamo l’imbrago con tutta la ferraglia, e battagliamo con gli scarponi.

Il plateau dei Breithorn, verso la meta.

Due o tre pullman di sciatori ci hanno battuto sul tempo ed ora si fa una bella coda per la funivia (prima corsa 8.20, ben 17 euri). Arriviamo al Plateau Rosà che, dal cielo vien giù qualche misero fiocco. Ma dal Monte Bianco si sta facendo strada l’azzurro, e, con calma, partiamo fiduciosi, anche se verso il nostro obbiettivo il cielo è assai scuro. Le piste non sono ancora molto affollate, e risaliamo lentamente, per non farci scoppiare la testa per lo sbalzo di quota, lungo di esse. Mentre saliamo al colle del Piccolo Cervino, cercando di non farci investire da qualche “tavolaro”, finalmente si apre anche verso il Breithorn. Il traverso pianeggiante del Plateau dei Breithorn passa in fretta, e arriviamo alla base del versante sud che il cielo è diventato di un bell’azzurro. 

Nei pressi del colle dei Breithorn 3826 m.

Per contro si sta alzando un fortissimo vento da ovest, che sta già spazzando la cresta finale. Il pendio finale è abbastanza spelacchiato, affiora il ghiaccio, e non si può seguire la via estiva. Riprendendo fiato dopo pochi passi ci alziamo sul pendio, con alcuni punti e virgola arriviamo alla fascia di roccette e sfasciumi, dove siamo costretti a lasciare gli sci. Siamo a 4060 m, fa un freddo cane, ed il vento a raffiche ci gela il volto. Ci prepariamo a salire con picca e ramponi, in mezzo all’infuriare del vento. Salendo praticamente per la linea di max pendenza ci portiamo sull’esile crestina.

L'affilata cresta finale, sferzata dal vento.

Percorrerla mentre il vento a 70 km/h ci massacra non è proprio rilassante, considerando anche il precipizio che abbiamo alla nostra destra…arriviamo finalmente in vetta, superando alcuni tratti dove affiora ghiaccio vivo.

Finalmente in discesa: prime curve sul versante sud.

Mentre siamo sulla cima, il vento rinforza e siamo costretti a chinarci per terra per non essere strappati via dalla cresta. Rimaniamo due minuti buoni in queste condizioni, sperando in un attimo di tregua, che, finalmente, arriva. Quasi scappiamo via,e appena scesi dalla cresta, il furioso vento ricomincia. Scendiamo agli sci, ci prepariamo, e via, ci lanciamo nella splendida discesa del pendio sud. Nel falsopiano del Plateau dei Breithorn facciamo una pausa mangereccia, poi, dopo il noioso tratto pianeggiante, ci lanciamo giù per le piste del Piccolo Cervino, arrivando elettrizzati a Plateau Rosà. Di qui ancora giù per la pista del Ventina. Da Plan Maison in giù le gambe cominciano ad essere stanche, la neve molle, e all’ultima curva, alle 16.30, eccoci a Cervinia. Abbiamo 2165 metri di discesa alle spalle e, soprattutto, nelle gambe. Una sola parola: indimenticabile!

 

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