Le
temperature minime subiscono un discreto rialzo, dai –2.1° dal 26 ai
–1.0° del 28 febbraio, a seconda della copertura più o meno consistente
del cielo, che si mantiene anche di giorno, ma le massime sono comunque da
periodo tardo-invernale, ovvero sui 10-12°. Nella giornata del 27 una
debole perturbazione si addossa alle Alpi provocando qualche debole nevicata
sui rilievi di confine, a quote medio-alte per via delle temperature miti,
che portano quindi la quota neve oltre i 1700-2000 m.
l
28 febbraio è l’ultimo giorno dell’inverno meteorologico 2001/02:
l’indomani, il 1° marzo, comincia la primavera, e il cielo si copre
nuovamente per l’arrivo di una nuova perturbazione, che porta di nuovo
poche piogge in pianura e un po di neve in montagna, che dai 1500 m di quota
di sabato 2 marzo si porta fino ai 1100 m nella notte del 3, e
successivamente la rotazione delle correnti da nord-ovest provoca un rapido
rasserenamento del cielo ed un calo della temperatura soprattutto in
montagna. nell'immagine sottostnte è rappresentata l'Italia vista dal
satellite in un'immagine ad altissima definizione, presa il 28 febbraio alle
ore 12:15, a poco più di 12 ore dalla fine della stagione: si consiglia di
ingrandire l'immagine, che tuttavia richiede un po di tempo per il
caricamento.
La
nostra cronaca meteorologica si conclude qui: abbiamo visto cosa è successo
nei 90 giorni di quest’inverno, ricco di elementi interessanti e che ha
visto il ritorno del freddo intenso e prolungato sulle nostre zone. Con
marzo arriveranno altre piogge e altra neve in montagna, è il tempo delle
classiche imponenti perturbazioni atlantiche, delle giornate miti, dei primi
cumuli di calore sui rilievi, delle ultime brinate, ma questa ormai è
un’altra storia.
Roberto Maruzzo -
iscritto alla Società Meteorologica Italiana