Monte Faroma 3073 m.


Bellissima gita, lunga e con un tratto finale non banale (cresta rocciosa con passaggi di I°, in alcuni tratti aerea ed esposta). possibile effettuare un giro ad anello, salendo da porliod per il col du salvè e di chaleby, e passando per il bivacco rosaire (consigliabile pernottare: è uno chalet con 12 posti letto, cucina, fornello... una piccola casetta in amena posizione) e il colle vessona. in discesa si può scendere fino a lignan, se si ha la possibilità, facendosi poi riportare a porliod. prestare molta attenzione in cresta, consigliabile un cordino.
  • Partenza: Porliod 1879 m

  • Tempo di salita: 3 h 1° giorno, 1,30 h 2° giorno

  • Dislivello: 1020 + 375 m

  • Difficoltà: F, F+ (ramponi e piccozza a inizio stagione, corda non indispensabile)

  • Periodo consigliato: Luglio – Ottobre
  • Punti d'appoggio: bivacco Rosaire e Clermont 2700 m

15 e 16 ottobre 2005.

Due giornate di quelle indimenticabili. La nostra avventura comincia già il sabato mattina, quando io e Davide partiamo alle 8 da Ozegna, in direzione valle d'Aosta. Passiamo un paio d'ore in una falesia misconosciuta, "settore alpini" a Chetoz, vicino Quart... un paio di monotiri intorno al 4a, giusto per imparare qualcosa...

   

A sinistra: l'uscita dal bosco sopra Porliod.

Al centro: controluce vesro il gruppo dell'Emilius.

A destra: arrivo al col du Salvè.

Un pasto frugale al sole, poi dopo una pausa caffè a Nus, risaliamo la lunga valle di St. Bartelemy, dai colori splendidamente autunnali. Giunti a Porliod lasciamo l'auto, ci prepariamo e ci carichiamo sulle spalle l'enorme zaino... la prima parte della salita è bella, anche se faticosa, entriamo ben presto in un lariceto splendido. Ad una baita faccio rifornimento di 3 litri di acqua, non sapendo se ne avremmo trovata più in su.. E così il peso sulle spalle raggiunge i 18 kg, di cui 5 solo tra acqua e vino...

   

A sinistra: Roby4061 al col du Salvè

Al centro: Davide al col du Salvè.

A destra: Davide in versione "Bonatti alla nord del Cervino".

   

A sinistra: dal col du Chaleby verso il Faroma.

Al centro: arrivo al bivacco Rosaire - Clermont.

A destra: il sole tramonta dietro al Faroma.

Usciamo dal bosco, in ampi pascoli, molto panoramici, e tocchiamo presto il grande casolare dell'Alpe Fontaney 2300 m. Proseguiamo nel fondo del vallone, lasciando alla nostra destra il Monte Morion, e puntando alla croce del colle du Salvè 2550 m, che raggiungiamo alle 15.15 del pomeriggio. In lontananza si vede l'oratorio di Cuney. Dopo una piccola sosta, ripartiamo alla volta del col du Chaleby 2653 m, che raggiungiamo in breve pestando neve farinosa, e usciamo nuovamente al sole.. abbiamo l'amara sorpresa di dover perdere almeno 150 m di dislivello, scendendo nel fondo del pascolo, passando accanto ad un laghetto. La sucessiva risalita, per una ripida rampa, è di quelle che ti fanno stramaledire il momento... ma passa in fretta, e con un traverso a saliscendi per vallette e dossi, arriviamo finalmente alle 16.45 al bivacco, purtroppo già in piena ombra...

   

Il falò e la luna piena di metà ottobre.

Tempo di cambiarsi e vestirsi per bene, e nell'attesa che arrivino i compari, Davide tira fuori dallo zaino una birra... andiamo a bercela su un dosso davanti al bivacco, dal quale si vede bene tutto il pianoro sottostante. Dei compagni non c'è traccia... Torno al bivacco, accendo un bel focherello, che è quello che ci vuole, mentre Davide cerca di scaldare l'interno del piccolo rifugio. Finalmente alle 19.30 vedo i soci che scollinano dal col du Chaleby.

   

La sequenza dell'alba del 17 ottobre 2005.

   

A sinistra: il sole scalda il bivacco

Al centro: ore 7.30... il sonno ha ancora la meglio sui prodi alpinisti...

A destra: il sole caldo del primo mattino.

Alle 19.45 arriveranno stanchi ed alla luce delle frontali al bivacco. In men che non si dica siamo tutti pronti per la cena... ci affrettiamo al fornello, e ben presto siamo intenti a banchettare... polenta concia, salame, nebbiolo a fiumi... Saltano fuori anche un panettoncino, un pandorino e del prosecco... è festa grande! e dopo la festa, tutti fuori, al tepore del fuoco, e sotto la luna piena, a continuare la splendida serata, tra genepy, sigaro e canti...

   

A sinistra: si scende a prendere l'acqua nel laghetto sotto il bivacco.

Al centro: la tavolata della colazione, al sole...

A destra: ultimo tratto del sentiero prima del colle Vessona.

E' stata una serata davvero splendida, nel silenzio dell'alta montagna di ottobre, sotto una luna luminosissima... crolliamo alla spicciolata, all'una cedo anche io accompagnato nel sonno dai vapori dell'alcool... che alpinisti del piffero!

   

A sinistra: il bivacco ed il laghetto dal colle Vessona.

Al centro: oltre il colle un po di neve sulla larga cresta NE.

A destra: dopo l'anticima il terreno si fa roccioso.

Ore 7, la sveglia. Mi sforzo solo per vedere l'alba, che è splendida... mi riassopisco poi al sole del mattino d'ottobre, fino alle 9, quando anche gli altri si alzano.. Scendo giù al laghetto, lavarsi la faccia con l'acqua a zero gradi è una botta di vita indimenticabile..

     

A sinistra: la cresta NE si fa più impegnativa ed affilata.

Al centro: la cresta vista dall'ennesima anticima.

A destra: il canale che bisogna risalire per riportarsi in cresta.

Dopo una colazione, partiamo solo in 5 poco convinti, verso il Faroma... sono le 10.40, non sappiamo se arriveremo in cima.. saliamo per comodo sentiero al colle, faticosamente, dopo i bagordi di ieri sera. Giunti al colle, proseguiamo lungo la larga cresta, fino a quando questa si fa più laboriosa e rocciosa, fino all'anticima. Proseguiamo ancora, lasciando i bastoncini. Il fisico ingrana, la giornata è calda e piacevole, la montagna ci chiama.

   

A sinistra: ecco finalmente la vetta.

Al centro: Roby4061 in vetta al Monte Faroma.

A destra: Alex, Lorenzo, Judy e Davide in vetta.

Il percorso di cresta si snoda seguendo vari ometti e tracce, supoerando passaggi di I° e II°, alcuni innevati e che richiedono cautela. Giunti all'ennesima anticima, si abbandona la cresta, traversando a mezzacosta con altri passaggi impegnativi, fino ad imboccare un evidente canale che riporta sulla cresta.. ormai è fatta. Ultimi metri quasi in piano, su cresta a tratti affilata, e siamo alla croce di Vetta. Non ci avremmo scommesso un centesimo, viste le nostre condizioni al mattino... Il panorama è splendido, a 360°. Il clima piacevole, senza aria, il sole caldo, ci invogliano a restare in vetta per un bel po... poi lo stomaco reclama, e riprendiamo la via della discesa.

   

A sinistra: il traverso sul versante sud della montagna, in discesa.

Al centro: Judy scende verso il colle Vessona.

A destra: la tavolata del pranzo...

   

A sinistra: la stanchezza comincia a farsi sentire.

Al centro: sono le 15.45, ci accingiamo a lasciare il bivacco.

A destra: ritratto in versione sherpa...

Con cautela ripercorriamo la cresta, incontrando poi gli amici giunti in giornata dal Canavese. Ridiscendiamo di corsa dal colle al bivacco, la Patty è impaziente di buttare la pasta! QUindi ci sbafiamo 5 buste di pasta knorr in 6... vergognoso! Altro litro di vino (pelaverga), dolce, prosecco, e caffè... il tutto sotto gli occhi stupiti e compassionevoli di chi era giunto in giornata... ripartono tutti, rimaniamo solo più noi, a goderci ancora il pomeriggio. Lasciamo questo bellissimo posto alle 15.45, di nuovo carichi come muli.

   

A sinistra: discesa nel pianoro sotto al bivacco.

Al centro: la compagnia si riunisce.

A destra: discesa nel bosco, nella luce del tardo pomeriggio.

La discesa scorre tranquilla, a malincuore, nell'aria silenziosa d'ottobre. Prendiamo il sentiero diretto, senza risalire al colle Chaleby. Tocchiamo l'alpe Fontaney e scendiamo lungo un'interpoderale. Non sappiamo come, ma prendendo una scorciatoia, perdiamo presto l'orientamento... in qualche modo, seguendo alcune piste nel bosco, usciamo sui prati di Lignan... è già tardi, arriviamo alla piazzetta del paese alle 18.10. Tempod i cambiarsi e recuperare l'auto a Porliod, e siamo di nuovo seduti al bar, davanti ad una birra... anche questa è fatta, una due giorni splendida, divertente, in ottima compagnia. Il ritorno a casa è devastante per un'eterna coda in autostrada. Rientro alle 22, decisamente distrutto, ma enormemente soddisfatto, con la mente piena di momenti passati con i miei più grandi amici, nell'alta e silenziosa montagna di metà ottobre...

Roberto Maruzzo-socio CAI-Lanzo


 

home | myself | montagna | meteorologia | link | credits | e-mail

 

www.roby4061.it - Versione 3.0 - © 2004